L’afflusso sempre più consistente di fedeli devoti suggerì ai frati di realizzare una grande e decorosa cappella da dedicare unicamente al S.S. ecce Homo.
L’ampia e artistica cappella si apre con un grande arco a tutto sesto al centro della chiesa. Ha forma ottagonale e si presenta in un barocco più sobrio di quello della chiesa. Fu edificata attorno al 1780 e ristrutturata e abbellita con marmi nel 1953.
Fu decorata una prima volta da Salvatore Giordano nel 1780. Un’ altra decorazione più completa in smalto e fogliette d’oro zecchino fu eseguita tra il 1909 e il 1910 dai fratelli Ranieri di Soriano Calabro; l’ultima decorazione si deve a Guido Faita nel 1979. Sulla parete di fondo è situato l’unico altare barocco ornato con fregi e testine d’angeli. Sopra l’altare, in una piccola nicchia, fiancheggiata da quattro colonne, è collocata la statua del S.S. Ecce Homo; sul fastigio dell’altare vi sono angeli che sostengono uno stemma sul quale è dipinto a grandi caratteri "Ecce Homo".
Il pavimento, in marmo di Carrara, è del 1914. Sulle pareti della cappella, in finto marmo, si possono ammirare sei quadri incorniciati a stucco, ad opera dei pittori Francesco Giordano (1752) e Pasquale Griffo (1835), raffiguranti:
- Gesù nell’orto del Getsemani;
- Il bacio di Giuda;
- Gesù davanti al sinedrio;
- Gesù davanti a Pilato;
- La flagellazione alla colonna;
- L'incoronazione di spine.
Il centro della cupola è dominato dall’effige dello Spirito Santo sotto forma di colomba ad ali tese, da cui partono dei fasci dorati che si irradiano fino alla trabeazione.
Anche qui, come nella chiesa, troviamo una fascia con fondo dorato che corre per tutta la cappella da sinistra a destra e porta la scritta: “CORONA SPINEA AC PURPUREA ECCE HOMO POPULO INCREPANTI PILATUS OSTENDIT” Pilato mostra al popolo tumultuante l’Ecce Homo con una corona di spine e una veste di porpora.
Di recente, la nicchia dove è collocata la statua, è stata dotata di un impianto d’illuminazione che regala al visitatore un’immagine molto più luminosa ed affascinante del S.S. Ecce Homo.