Adiacente alla Chiesa, a fianco della quale s’innalza dall’interno del chiostro la possente torre campanaria a cuspide, è situato il Convento, uno dei più grandi della provincia religiosa minoritica di Calabria.
La parte più antica del complesso risalente alla metà del sec XV è a pianta quadrata con archi di tufo a tutto sesto e pilastri quadrangolari con capitelli. Il chiostro con al centro un pozzo antico, caratteristico dei conventi francescani, presenta quattro colonnati ai lati, di cui tre originali ed uno restaurato di recente, adornato ai bordi da aiuole. Attraverso il corridoio d’ingresso sul lato opposto si trova una prima sala per conferenze adornata da quadri antichi provenienti dalla chiesa. Un quadro del ‘500 raffigura S. Antonio da Padova; due tele della stessa dimensione che raffigurano S. Francesco d’Assisi e S. Pietro d’Alcantara, firmate da Ioanes De Simone, pittore del ‘600, portano la data del 1649; un Crocefisso (di cui non si conosce ne il periodo e ne l’artista) si trova nella parete opposta fu commissionato dal dottor Miglioli, come ne cita la scritta sul quadro; un quadro, di forma triangolare, raffigurante l’Eterno Padre con la destra benedicente (quadro proveniente dal Coro) si trova sopra la cattedra della presidenza.
Subito dopo la sala a sinistra un portale antico immette nella Cappella del Beato Umile da Bisignano. La piccola Cappella, fu realizzata nel 1986, durante la restaurazione del chiostro. Detta cappella ingloba un piccolo vano che la tradizione vuole sia stato abitato dal Beato Umile nei due anni in cui fu mandato in segregazione a Mesoraca; tale vano era già tenuto in venerazione. Nella cappella, sulla parete di fondo in pietra viva, si trova un crocefisso del XVIII sec. È un elegante immagine del Beato Umile dipinta a Roma da G. B. Tronchet nel 1887. Fu esposta per molto tempo nella parete del coro dietro l’altare maggiore; rievoca idealmente il colloquio prodigioso con la Vergine Santissima.
Oltrepassando la cappella, sempre a sinistra, c’è una mini esposizione di reperti antichi in tufo, in cotto ed in legno. Proseguendo si incontra un ampio portale in ferro e vetro che porta nell’orto e nel bosco passando attraverso un panoramico piazzale dove, in passato, era situato l’asilo di mendicità. Scendendo verso l’orto, l’ultima porta in legno immette nel grande salone molto luminoso, riadattato nel 1994, le cui pareti sono ornate di pannelli di polistirolo raffiguranti le strofe del Cantico delle Creature. In fondo, attraverso un breve corridoio, si giunge alla suggestiva Cappella di Santa Chiara. È un antico sotterraneo adattato a cappella a conclusione dell’VIII centenario della nascita di Santa Chiara; vi si trova una tela antica di autore ignoto, raffigurante la santa con la pisside nella mano destra.